2025
[GRAPHIC DESIGNER]
Sono una designer, faccio loghi, siti e grafiche per piccole realtà, associazioni e agenzie.
[AUTOPRUDUZIONE]
Adoro occuparmi di autoproduzioni – stampe e ricami – è il mio tempo personale di espressione.
[CONTATTI]
- Via Fondazza 23/A, Bologna
- info@bettacavalieri.it
- STUDIO GRAFICA
- SHOP AUTOPRODUZIONI
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sono
betta
cavalieri
NON SEI SOLA
#01
SE NON CAPISCI QUELLO che dico è perche non ascolti, parlerò con le balene
#02
QUESTO CORPO non è vostro è solo mio
#03
RACCOLTA COLLAGE RICAMATI
“Zitte non ci vogliamo stare” è una serie di collage nati in un laboratorio condiviso con donne e corpi dissidenti.
Insieme — accompagnate anche dall’arteterapeuta Greta De Giovanni — abbiamo cercato di dare risposta a domande invasive che ci arrivano ogni giorno, creando frasi creative, ironiche, rabbiose, tenere.
Da quel materiale sono nati i collage digitali, che poi ho ricamato.
Sono diventati immagini intime e collettive allo stesso tempo: piccoli pezzi di esperienza che parlano ad altre persone e risuonano con vissuti condivisi.
zitte non
ci vogliamo
stare
FEMMINILE PLURALE
#04
A VOLTE NON HO VOGLIA DI SPIEGARVI
#05
[ABOUT]
Sono Betta. Da dieci anni lavoro nel mondo della grafica e mi piace muovermi tra carta, immagini e fili da ricamare. Non ho un’etichetta perfetta da darmi — mi piace pensare che il mio lavoro nasca proprio da questo spazio un po’ fluido, dove si sperimenta e si incontrano le persone.
Ho uno studio piccolo e prezioso in Via Fondazza 23, dove progetto identità visive, materiali editoriali, siti e allestimenti. Se hai voglia di costruire qualcosa insieme, qui puoi scoprire meglio cosa faccio.
TANIT: Tu sei arte, non devi piacere a tuttx
#DeeSorelleImmortali
BEAIVI: “Quererse a ti misma es revolucionario”
“Amarti è rivoluzionario”
#DeeSorelleImmortali
[CHEAP FESTIVAL]
[#02]








[RACCOLTA 3]
[#03]
















[UNA MOSTRA]
"una biblioteca
tutta per sé"
[LA MOSTRA]
“Una biblioteca tutta per sé – Fili di parole contro la violenza di genere” è un progetto che ho realizzato insieme alla Biblioteca J.L. Borges e alla Casa delle donne per non subire violenza, all’interno del Festival La Violenza Illustrata.
Il titolo richiama l’opera di Virginia Woolf e il suo invito a immaginare uno spazio dove le donne possano sentirsi libere, sicure, ascoltate.
Al centro del lavoro ci sono le parole delle scrittrici che hanno raccontato nei loro libri la violenza sessuale. Sono state individuate delle frasi che non raccontano l’atto in sé, ma parlano del percorso, della vita.
Il filo viola, colore delle lotte femministe, diventa connessione tra le intrallazioni, diventa un legame visibile tra citazioni, immagini e spazi della biblioteca.
I collage che accompagno le parole mostrano figure di donne dai volti parzialmente coperti, corpi plurali e possibili, attraversati da elementi naturali. Non illustrano le protagoniste dei libri: aprono possibilità, invitano a guardare con attenzione, senza pretendere di spiegare tutto. In molti interventi ritorna anche il ricamo, come gesto lento di cura e presenza.
La mostra si diffonde in più punti della biblioteca: i pannelli con le citazioni nell’atrio, la stanza dei fili visibile dall’esterno, piccoli interventi nella sala studio e un’installazione dedicata ai bambinə sul tema del consenso.
È un percorso che invita a sostare, osservare e lasciarsi attraversare da fili, storie e immagini che dialogano tra loro.




- 44.489744092308385, 11.355112837977147
- Via Fondazza 23/A | BOLOGNA